Hai difficoltà nella gestione del tuo cane nella vita quotidiana? Non riesci a farti ubbidire? Pensi non sia intelligente? O addirittura che faccia qualcosa per farti dispetto?
Molto spesso alla base di alcuni disturbi del comportamento, c’è una relazione non corretta che instauriamo, anche involontariamente, con il nostro amico a quattro zampe. A volte si tende a trattarlo come un bambino e ad umanizzarlo troppo (antropomorfizzazione), altre volte a considerarlo come una macchina o un oggetto che deve obbedire solo ai nostri comandi (reificazione). In entrambi i casi si tratta di atteggiamenti errati, che possono determinare alterazioni del suo “normale” comportamento.
Inoltre, l’inserimento del cane nel nostro contesto urbano, lo obbliga ad adattarsi ad un ambiente a lui non congeniale, e spesso non ha le corrette competenze per affrontarlo.
Dobbiamo quindi sforzarci di guardare le cose da un altro punto di vista e considerare la sua vera natura, quella di essere senziente con i suoi pensieri e le sue convinzioni. Mettiamoci dunque “nei suoi panni”, “ragioniamo da cane”, cerchiamo di capire i suoi segnali e ciò che ci vuol comunicare con quel particolare comportamento, puntiamo a creare una relazione basata sul rispetto e fiducia reciproci. Solo così potremo godere appieno di quell’ unico e speciale legame che si crea con il proprio cane e che, molto probabilmente, solo chi ne ha avuto e amato uno può davvero comprendere. Concludo prendendo in prestito un’ espressione che considero davvero significativa, appresa durante gli anni di studio dai miei “maestri”: non esiste un cane disubbidiente ma solo un cane che non capisce!