Cosa Facciamo
Consulenza pre-adozione
Uno degli aspetti più sottavalutati dalle persone è sicuramente la scelta del cane da adottare, cucciolo o adulto che sia. Talvolta si sceglie l'animale solo in base all'aspetto estetico o alla razza quasi fosse uno status-symbol, senza considerarne le sue reali esigenze. La conseguenza di tutto questo è spesso l'insorgenza di problematiche legate alla gestione, che possono portare alla cessione del cane, al confinamento in un rifugio/canile o peggio all'abbandono. Perchè volete adottare un cane, dove lo terrete, quanto tempo avrete da dedicargli al giorno, che attività farete insieme a lui... Queste sono solo alcune delle tante domande a cui è necessario rispondere. Bisogna conoscere i bisogni e le attitudini generali della razza che prenderete, per capire quale possa essere il cane più adatto al vostro contesto familiare. E se proprio siete indecisi fatevi un giro anche nei canili. Ci sono tanti animali, che pur non avendo alcun pedigree, hanno caratteristiche uniche sia nell'aspetto sia nel carattere e inoltre, essendo meticci, godono in generale di una miglior salute, non ereditando tante problematiche tipiche della razza di appartenenza, frutto di una consanguineità portata, talvolta, agli eccessi.
Gestione del cucciolo
La classica frase "prendo un cucciolo perchè così lo cresco come voglio", se può avere, almeno in parte, un certo fondo di verità, dall'altro nasconde il rovescio della medaglia. Infatti, quello che diventerà il vostro cucciolo da adulto, nel bene e nel male, sarà una vostra responsabilità, in quanto l'apprendimento che avviene in questa sua delicata fase di vita (Imprinting), condizionerà il suo sviluppo e il suo comportamento futuro. Se permettete al vostro cucciolo di pochi mesi di saltarvi addosso per salutarvi perchè è bello e vi piace, pensate a quando diventerà adulto, e riproporrà lo stesso saluto... e se fosse un alano... ? Forse non sarete altrettanto felici e magari lo punirete senza che lui possa capire..... Quando adotterete un cucciolo, tipicamente tra il secondo e il terzo mese di età, dovrete sostituirvi e proseguire il lavoro della mamma per aiutarlo ad affrontare le problematiche e le situazioni della sua nuova vita. Abituarlo a stare da solo, ad eliminare negli spazi più idonei, ad andare al guinzaglio e in generale a seguire delle regole per una buona convivenza, sono solo alcuni dei compiti che vi aspettano... Fondamentale però è la socializzazione sia intraspecifica (all'interno della stessa specie) sia interspecifica (con specie diverse) e l'inibizione al morso, per poter avere un domani un cane ben equilibrato, sociale e che possa relazionarsi correttamente con l'ambiente esterno e le persone.
Educazione del cane adulto
I disturbi del comportamento che possono verificarsi nel cane adulto derivano, nella maggior parte dei casi, da una presenza non costante o dalla mancanza di una base sicura per il cucciolo, la mamma prima e la famiglia adottante dopo. Questa base deve garantire i corretti insegnamenti durante primi mesi di vita, evitando l'insorgenza di abitudini sbagliate o comportamenti inadeguati che inevitabilmente verranno amplificati in età adulta. Solo per citarne alcuni, si va dal tirare al guinzaglio al non rispondere al richiamo, dal timore o fobie verso persone e/o oggetti, a forme di distruttività e aggressività più o meno gravi.... In tutti i casi, punto fondamentale di partenza (ma non sempre sufficiente) è quello di riequilibrare il rapporto che si instaura tra il cane e la famiglia adottante, relazione che, per vari motivi e spesso inconsapevolmente dalle persone, viene a sbilanciarsi con la conseguenza che l'animale tende a non occupare il giusto posto all'interno del gruppo familiare. Dato che si tratta di comportamenti ormai acquisiti, sono tanto più radicati e difficili da eliminare, quanto maggiore è il tempo trascorso dall'insorgenza dello stesso e spesso necessitano di interventi specifici al tipo di problema, all'individuo e al contesto in cui viene esplicitato. Da tutto questo si può intuire la fondamentale importanza di fare prevenzione, impartendo una buona educazione al cucciolo con costanza e coerenza.
Gestione del cane disabile
Molto spesso di fronte alla sordità o cecità di un cane, si può assistere a derive opposte che sono in egual misura da stigmatizzare. Possiamo trovare cani che vengono abbandonati dai proprietari dopo che ne scoprono la disabilità, relegandoli nella migliore delle ipotesi ad una vita in canile oppure assistiamo ad episodi di estremo pietismo e protezione che non aiutano certamente il cane a crescere e sviluppare competenze. Non sentire o non vedere non vuol dire non percepire il mondo circostante, ma solamente percepirlo in modo differente. Questo determina, in molti casi, comportamenti estremizzati con un maggior rischio di paure e fobie e con l'instaurarsi di atteggiamenti di iperattaccamento o di fuga o aggressività. Questi cani poi, avendo limitate e differenti capacità comunicative, possono risultare più frequentemente oggetto di aggressioni da parte di altri cani. Diventare da subito non solo la figura di riferimeto ma una vera e propria guida e una base sicura pronta a sopperire alle loro mancanze, assume un ruolo fondamentale e una grande responsabilità per l'adottante, in misura ancora maggiore rispetto a cani normodotati.
Consulenza a domicilio
Fino a non molto tempo fa il cane veniva addestrato, per un certo periodo, al campo pratica e poi riportato a casa dal proprietario, al quale erano fornite le indicazioni necessarie alla sua gestione e controllo. Al massimo, nei casi più difficili, si faceva andare il proprietario al campo qualche settimana prima, per potergli insegnare i "comandi" fondamentali. Si è poi passati attraverso corsi collettivi, dove venivano impartite lezioni comuni a più coppie cane-proprietario. Tuttavia spesso capitava che l'animale, lontano da quel campo, non rispondesse secondo le aspettative desiderate. Questo perchè il suo comportamento è il risultato di molteplici fattori, che non sempre possono essere standardizzati. Quindi risulta molto importante analizzarlo nel luogo e nel contesto in cui viene manifestato, cercando di capire le motivazioni sottostanti ad esso. Di qui l'importanza di effettuare visite a domicilio ed impostare programmi di lavoro personalizzati.
Percorso educativo ad ostacoli
Si tratta di un attività non agosnistica e non competitiva, in cui occorre cimentarsi con ostacoli simili, ma non uguali a quelli dell'agility. E' adatta a tutti i tipi di cani indipendentemene da età, razza sesso e ha lo scopo di aumentare l'affiatamento tra il cane e il suo conduttore, migliorandone il legame e la fiducia reciproci, lavorando in stretta collaborazione. Permette inoltre all'animale di acquisire una maggior coscienza del suo apparato muscolo-scheletrico, in relazione soprattutto al treno posteriore (dalla groppa agli arti posteriori), di cui ha minore consapevolezza. Infine aiuta il cane ad avere più sicurezza e stima in sè stesso e nelle proprie capacità. Il tutto in un' ottica di piacere e divertimento.