Scodinzolare è sempre sinonimo di felicità?
Lo scodinzolare ha un significato sociale e serve al cane per comunicare il suo stato d’animo a chi gli sta intorno, siano altri animali o persone. Il suo movimento, veloce o lento che sia, non indica necessariamente uno stato d’animo sereno e felice. Importante è prendere in esame la velocità, la posizione e anche la direzione del movimento. E’ comunque doverosa una premessa: per una buona “lettura” del cane e delle sue intenzioni non è sufficiente valutare la coda, ma occorre prendere in esame anche la postura del corpo nella sua interezza.(Orecchie, muso, tronco ecc…)
Si possono comunque dare alcune indicazioni a carattere generale che comunque – lo ripeto – non sono e non devono essere considerate esaustive.
Una coda dritta in orizzontale può significare uno stato di attenzione o anche allerta. Quando è verso il basso, rilassata, non tesa indica uno stato di tranquillità o anche di predisposizione al gioco, ma se è ripiegata in mezzo alle zampe siamo di fronte ad ansia o paura. Se è portata rigidamente verso l’alto può indicare sicurezza, assertività ma anche minaccia (ad esempio verso un estraneo).
Un movimento veloce e frenetico della coda indica uno stato di alta eccitazione che può essere positivo o negativo. Se lo scodinzolio è di ampiezza grande ad altezza media che interessa anche la parte finale della coda e il bacino, il cane è felice e sereno (osservatelo ad esempio quando tornate a casa dal lavoro…), ma se la coda è mantenuta alta e si muove con ampiezza molto ridotta può indicare un possibile scatto o attacco. Movimenti lenti e cadenzati indicano in generale uno stato di conflitto o indecisione.
Inoltre la coda del cane, osservandolo da dietro, tende ad inclinarsi verso il lato destro del corpo quando il cane si sente al sicuro e prova sentimenti positivi verso qualcosa o qualcuno, ad esempio quando scodinzola in direzione del proprietario. Al contrario, l’orientamento è a sinistra quando il cane prova avversione e sentimenti di ostilità o diffidenza, come nel caso dell’incontro con uno sconosciuto.