Il cane domestico (Canis lupus familiaris) ha un unico antenato il lupo, di cui possiede lo stesso patrimonio genetico, senza averne le stesse caratteristiche comportamentali. I lupi sono timidi, fuggevoli e imprevedibili con una finestra di socializzazione molto breve che raggiunge appena le tre settimane, mentre nei cani si arriva a tre mesi e più. Questo perchè, nel corso della storia, il processo di addomesticamento ha fatto in modo di selezionare i lupi più docili, meno pericolosi, portando a modifiche del loro comportamento. Quelle più importanti sono l’adattamento a seguire le regole e la cooperazione all’interno del gruppo eterospecifico, (originariamente solo all’interno del gruppo familiare), interpretando la nostra comunicazione verbale e non verbale e partecipando alle nostre attività. Questi lupi si sono trasformati gradatamente in cani e il ruolo rilevante che oggi assumono nella nostra vita quotidiana, va probabilmente ricercato 40.000 anni fa, periodo in cui inizia la storia in comune con il nostro amico a quattro zampe. Il cane è infatti il primo contatto eterospecifico dell’Uomo, mentre per gli altri animali l’addomesticamento inizia molto tempo dopo (si pensi al secondo animale addomesticato, la capra che risale a 9000 anni A.C.). Da allora cane e uomo hanno condiviso una parte importante del loro processo evolutivo, quando eravamo ancora nomadi e cacciatori ed è anche probabile che l’Homo Sapiens abbia prevalso sul Neanderthalensis proprio in virtù della sua allenza con il cane. Nel corso degli anni si assiste ad una progressiva collaborazione tra le due specie con il cane che permetterà all’uomo di diventare sempre più stanziale fornendo protezione e difesa all’accampamento, pulizia del luogo mangiando gli avanzi dei pasti, aiuto nella caccia e ricevendo in cambio sostentamento e cure. Progressivamente il cane passerà così da una vita ai margini del villaggio, in cui alimentazione e riproduzione erano indipendenti, all’adozione vera e propria, dove vengono controllate tutte le sue fasi di vita. Durante questo lungo processo il cane ha sempre mostrato una grande partecipazione alla vita dell’uomo, grazie alla sua naturale propensione a delegare l’iniziativa dell’azione, alla richiesta di consenso attraverso il contatto con lo sguardo, all’adattamento spontaneo alle regole del gruppo, alla sua naturale obbedienza alla volontà umana…
A questo punto sorgono spontanee alcune domande: come mai oggi, talvolta, si incontrano molte difficoltà nella gestione del cane? Se lui si è adattato così bene alla nostra vita, siamo sicuri di poter dire altrettanto di noi ?